Ciao a tutti oggi scopriamo la Chiesa di San Martino.

La chiesa conosciuta come San Martino oltre la Goggia perché posta nel territorio della val Brembana  nel 1596 era sede della vicaria dei paesi dell’alta valle. L’edificio era sicuramente parrocchia già dal 20 dicembre 1288, come risulterebbe da un documento redatto dal parroco. Nel 1360 il luogo di culto si trova indicato nell’elenco nota ecclesiarum  per definire le taglie e le decime imposte dai Visconti di Milano al clero di Bergamo, l’elenco indica la presenza di tre chierici e un parroco. Le modifiche che furono eseguite modificarono completamente l’edificio medioevale, lavori che terminarono con l’affrescatura della torre campanaria. Gli atti della visita pastorale  del 1575 di san Carlo Bartolomeo permettono di ricostruire la conformazione dell’edificio. Risulta infatti che l’abside aveva ben tre altari, che vi era una parte cimiteriale vicino alla fonte battesimale e che all’interno delle cappelle vi erano spazi per i laici, a questi si chiedeva di porre una cancellata, e di dividere gli altari laterali da quello maggiore.
Alla metà del XIX secolo la chiesa si trovata in uno stato di abbandono. La parte del presbiterio e del coro era voltata e presentava decorazioni a stucco. La navata era intonacata con la copertura lignea a vista. La facciata era in uno stato molto logoro, con le porte d’ingresso gravemente danneggiate. Il presbiterio a pianta quadrata con l’altare maggiore in marmo e con tabernacolo in legno, era accessibile da una gradinata completa di doppie balaustre in marmo e dalla cancellata. Un grande crocifisso era posto sulla parte alta del coro. Il 29 giugno 1868 la chiesa fu colpita da un fulmine che portò danneggiamenti ai muri laterali e alle strutture di sostegno del tetto. Si dovette quindi provvedere alla costruzione di un nuovo edificio su progetto dell’architetto pontesampietrino Preda. Il lavoro fu appaltato nell’aprile del 1869 con inizio lavori il 5 agosto e il termine al maggio 1871, ma nel luglio del 1870 crollarono le tre campate interne e il 5 agosto 1870 la facciata della chiesa. Ciò avvenne per colpa della scarsità nella qualità dei materiali e della manodopera ritenuta non competente.
La ripresa dei lavori con la ricostruzione la si deve all’arciprete don Angelo Tondini, che mise a disposizione tutto il suo patrimonio, permettendo all’edificio di essere terminato nel 1873. La nuova parrocchia fu consacrata il 20 novembre 1883 dal vescovo di Bergamo Gaetano Camillo Guindani  che mantenne la dedicazione a san Martino di Tours. L’edificio è posto al culmine di una gradinata suddivisa in quattro rampe e composta di gradoni. La chiesa dalla forma neogotica è a pianta longitudinale. La facciata presenta un ampio porticato con tre grandi arcate ogivali di cui quella centrale di dimensioni maggiori, portanti il cornicione terminante dal tetto a due spioventi. La chiesa presenta sedici vetrate policrome.