Ciao a Tutti oggi proseguiamo il nostro racconto su Tarquinia

Tarquinia divenne un centro importante e fu sede vescovile dal sec. IV. Il primo nucleo si sviluppò sullo sperone di un castello. Intorno ad una torre preesistente, fu eretto un palazzo fortificato e nel 1080, la contessa Matilde di Canossa dette il suo consenso ai poteri pontifici. A questo iniziale accampamento fortificato, fu costruita una cinta muraria a sua protezione.
Il sistema fortificato, nel suo perimetro originario escludeva la parte orientale dell’attuale borgo. Divenuta civitas (città stato) la città,  gravitava intorno al Patrimonio di S. Pietro cioè l’insieme delle proprietà terriere frutto delle donazioni fatte alla Santa Sede. L’ascesa politica ed economica della città si manifestò nei trattati commerciali stipulati con Pisa, Genova e Venezia, grazie alla vicinanza del mare e  ai  fiumi che  allora erano navigabili e sulle cui foci esistevano importanti approdi. Nel sec. XIII la città consolidò il proprio stato giuridico legandosi sempre più a Roma. Roma era il migliore acquirente della sua ricca produzione frumento ed era nota come magazzino pubblico della città.  Nel 1500 iniziarono dei cambiamenti, quando la città fu coinvolta nelle lotte tra papato e impero.  Nel 1328 M. Vitelleschi, condottiero e vescovo impadronitosi del potere, con l’intento di creare una Signoria, non realizzò il suo progetto perché rimase ucciso in una rivolta popolare scoppiata dopo  due anni.
Nel XV secolo iniziò una fase di costante di  decrescita, coincidente, tra l’altro, con il consolidamento del potere dei Vitelleschi  testimoniata dall’assedio e dal saccheggio della città, compiuti dalle truppe pontificie. Nel 1435 la città  divenne sede vescovile. Dopo due gravi pestilenze la popolazione fu ridotta a due terzi. Iniziò così un periodo di decadenza che investì anche il patrimonio edilizio. Pio VII realizzò degli impianti per l’estrazione del sale .  Nel diciottesimo secolo la città venne, per due volte, occupata dalle truppe francesi: prima da quelle rivoluzionarie e, quindi, da quelle napoleoniche. Nel 1815 tornò allo Stato Pontificio fino al 1870, quando venne annessa al Regno d’Italia.