Ciao a tutti oggi vi porto alla scoperta di un particolare museo fiorentino: il museo degli innocenti. L’ex ospedale degli innocenti è un capolavoro architettonico che racchiude funzionalità, eleganza e bellezza.  All’interno di questo luogo ci possiamo immergere in una realtà storica unica. Questo istituto è stato realizzato grazie alla donazione di un mercante per creare un luogo di accoglienza per i bambini abbandonati. L’arte della seta nel 1491 affidò a Filippo Brunelleschi l’incarico di progettare l’edificio.  Nel corso dei secoli l’ospedale si arricchisce di opere d’arte grazie ad importanti donazioni. Intorno all’ottocento una parte di queste opere viene venduta per provvedere al risanamento economico dell’istituto. Intorno al 1890 si ha l’apertura al pubblico di tre sale all’interno dell’ospedale per mostrare alcune opere prestigiose. In seguito furono ampliate le sale adibite a museo e vengono esposte alcune pale provenienti dalla chiesa di Santa Maria degli Innocenti e si pensa di esporre anche una parte del materiale che racconta la storia di questo istituto.  Nel 1966 l’acqua dell’alluvione purtroppo lambisce i locali per cui il museo viene spostato al piano superiore. Questi maggiori spazi permettono di esporre manufatti artistici importanti.  Il nuovo museo nasce con lo scopo di raccontare la storia di questa antichissima istituzione. Il percorso museale inizia partendo dalle origini mostrando opere e ritratti di personaggi illustri che lo  hanno fondato. I veri protagonisti di questo racconto sono i “nocentini” bambini e bambine di varie età che vengono accolti all’interno dell’istituto. Li possiamo vedere nascosti sotto un grande mantello della Madonna degli Innocenti. I bimbi abbandonati venivano adagiati nella “pila”, una sorta di grande acquasantiera. I neonati venivano accolti poi ne “presepe” fra due figure di Maria e Giuseppe e prendevano simbolicamente il posto di Gesù Bambino. Proseguendo nella visita ci troviamo davanti la sala dei “segnali” rappresentata da dei cassetti all’interno dei quali possiamo scoprire dei segni di riconoscimento che le madri lasciavano nelle fasce dei neonati al momento dell’abbandono. Spesso erano oggetti divisi a metà in modo che la loro ricomposizione poteva dimostrare l’appartenenza del bimbo a quella famiglia se un giorno avessero voluto riprenderlo.  L’archivio storico preserva la memoria con vari documenti sui bambini sulle balie e sulla via all’interno dell’ospedale stesso. La galleria del museo al piano superiore raccoglie importanti opere d’arte a volte commissionare dall’ospedale stesso o avute in donazione. Alcune opere sono dei capolavori di artisti importanti come Botticelli, Andrea della Robbia. All’interno di questi luoghi ancora si percepisce atmosfera che ha ospitato tanti bambini al suo interno.