Ciao a tutti oggi vi volevo svelare alcune curiosità sulla Torre del Pazzaglia di cui vi ho già parlato qualche giorno fa e a tal proposito vi invito se ancora non lo avete fatto ad ascoltare il Podcast che ritengo interessante. Durante l’alto medioevo questo edificio ebbe una traformazione perché non restasse del tutto abbandonato andando un rovina. Gli scavi dei restauri hanno portato alla luce una catino inserito nel pavimento di cocciopesto, questo ha messo in evidenza che in un certo periodo fosse stato utilizzato per lo meno in parte come capannine della chiesa di S: Michele in Palco mentre un’altra parte veniva utilizzata come prigione. Della chiesa purtroppo non è rimasto niente perché venne trasformata in abitazioni private che distrussero gran parte della struttura originaria.

Fra il XII e il XII secolo era una delle 36 parrocchie della città. Nel 1390 fu nominata con il nome di “S. Michele delle Trombe”  perché in questa zona risiedevano i Trombettieri del Comune. Verso il 1517 la chiesa venne donata da papa Leone X alla congregazione dei Preti della Visitazione che cambiarono il suo nome in “Santa Maria della Visitazione”. In. Questo luogo sono state rinvenute la maggior parte delle ceramiche conservate ed esposte nel museo. Gli scavi hanno messo in evidenza una serie di strutture murarie e pavimenti che si possono attribuire ad epoca romana, inoltre sono stati scoperti dei pavimenti in tabelloni in cotto e in cocciopesto ed anche due muretti  in laterizi che servivano da tramezzi.

La pianta dell’edificio pur essendo incompleta fa capire che era estesa. Gli ambienti venuti alla luce sono parte delle terme romane e una serie di canalizzazioni faceva pensare ad una condotta per l’aria calda collegata all’esterno. Inoltre a conferma della terme si ha la presenza di una grande esedra con pavimento inferiore rispetto ai piani calpestabili Romani. Le ceramiche ritrovate in questo luogo dopo un attenta fase di restauro i vari pezzi sono stati assemblati assieme a caldo con colla vinilica infine usando cere colorate a caldo hanno dato vita a queste antiche ceramiche. Inoltre con queste tecniche innovative in caso di urto accidentale delle ceramiche i nuovi materiali usati cederebbero prima cosi da impedire nuove lesioni i agli oggetti. I lavori di restauri sotto l’attento controllo della sovraintendenza ha dato risultato interessanti facendo spiegare l’origine particolare della torre a pianta semicircolare dovuta alla sovrapposizione di un esedra romana Il museo è stato allestito negli stessi ambienti di scavo per poter meglio documentare i risultati stessi.