Ciao a tutti oggi vi porto con me per le vie del centro storico di Firenze, alla  scoperta di Palazzo Pucci. Palazzo Pucci è uno storico palazzo, che dà il nome anche alla omonima via ove sorge. La superficie dell’edificio occupa i un isolato tra le vie  dei Servi e via Ricasoli, ed è organizzato su tre nuclei, con altrettanti cortili, che nati in un progetto unitario hanno avuto poi vicende e proprietà diverse. Il primo edificio è attualmente ancora abitato dalla famiglia Pucci. Il secondo è stato suddiviso in appartamenti mentre il terzo appartiene all’arcidiocesi fiorentina. La storia di questa antica famiglia ebbe inizio nel 1480 quanto un suo discendente Antonio Pucci acquistò in questa zona della città varie case ed orti.Fra il 1528  e il 1534 fu costruito da Bartolomeo Ammannati su incarico dei cardinali Lorenzo e Roberto Pucci. Dell’antico palazzo restano ancora alcune tracce come il balcone con le colonne su via dei Pucci. Il restauro  attribuito all’Ammannati si percepisce con l’uso della pietraforte al piano terra, la serliana riccamente decorata al primo piano, i mascheroni negli stipiti laterali e la finestra con timpano spezzato al primo piano. Nel 1625 alla morte del senatore Niccolò la proprietà fu divisa fra il primogenito e alla sua discendenza a cui toccò la parte centrale. Al secondo genito invece ereditò l’edificio all’angolo con via dei Servi. Su questa proprietà si intervenì dal 1681 per 15 anni su  incarico di Orazio Roberto Pucci,  primo marchese, sul progetto di Paolo Falconieri per quanto riguardi gli interni con il coinvolgimento di pittori come Giovani da San Giovanni. A partire del 1748 iniziarono i lavori anche nel palazzo adiacente in modo da dare una veste unitaria a tutte e due le proprietà ampliando la fabbrica fino a via Ricasoli con la demolizione delle unità edilizie che qui insistevano e che erano state acquistate nel corso del tempo.  Ultimati i lavori architettonici, dal 1751 si lavorò alle decorazioni delle sale al piano terra e al piano nobile. Per la realizzazione del “salone degli specchi” fu incaricato Giovan Battista Foggini.  Nel 1980 fu restaurato il cortile entrale su iniziativa di Puccio Pucci come documentato dalla targa con disegno del palazzo confrontato con le antiche case medioevali della famiglia Pucci, attualmente conservato nella galleria centrale. Dal 1901 il palazzo è considerato edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Chi era la famiglia Pucci?

I primi discendenti della famiglia Pucci giunsero a Firenze dalla zona aretina nel 1100  e si insediarono nel quartiere di Santa Croce. Antonio Pucci, scritto all’arte dei legnaioli, componente degli Otto di Guardia e di Balia nel 1412. Fu il capostipite dei quattro rami di questa grande famiglia fiorentina che lasciò tracce importanti nella vita pubblica della città.

La famiglia si distinse per la fedeltà alla causa dei Medici che le procurò onori e potere per tanti secoli. Da Antonio Pucci e Piera Manetti, nacque  uno dei rami noto per due congiure contro i Medici. Nel 1560 il nipote Pandolfo Pucci, figlio di Roberto, venne impiccato al Bargello per aver tramato contro Cosimo I de’ Medici. Pochi anni dopo, suo figlio Orazio sembra che preparasse una congiura contro il granduca Francesco I dei Medici che, nel 1575, lo portò  alla prigione, alla tortura ed infine all’impiccagione. A seguito della congiura del 1560, il palazzo, con tutti i beni di famiglia, era stato confiscato e restituito alcuni anni dopo ai legittimi proprietari dallo stesso Cosimo I dei Medici. Attualmente il palazzo in angolo con via Ricasoli appartiene ai discendenti dello scomparso Emilio Pucci, primogenito di Orazio Pucci,  che ha lasciato in eredità alla figlia Laudomia il marchio della prestigiosa casa di moda che porta il suo nome, la parte del palazzo più antico, cioè quella al centro della facciata di via Pucci, appartiene al marchese Puccio Pucci, fratello di Emilio, secondogenito di Orazio, “custode” dell’Archivio familiare che ha reso certa la discendenza del proprio nome con il figlio Giannozzo e il nipote Giacomo. Il cortile, è stato restaurato dal marchese Puccio Pucci negli anni Ottanta del Novecento con un intelligente lavoro da lui stesso ideato per trasformare gli ambienti in una sorta di galleria commerciale. Attraverso un vasto androne delimitato da una grande cancellata lignea si passa nel cortile. Si possono notare le belle colonne con capitelli tuscanici, che forse formavano l’antico cortile cinquecentesco, e le finestre che si affacciano sulla corte, la cui dimensione decresce col progredire dell’altezza. Sulla destra un prospetto di come erano le antiche case medioevali prima del rifacimento seicentesco, e adiacente, un grande cartello stemmato con l’arme dei Pucci composta dalla testa di moro cinta da una fascia d’argento. L’appartamento all’ultimo piano è dominato da un unico capolavoro: dalle terrazze possiamo osservare la visione ravvicinata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove sembra di toccare con mano l’immensa cupola del Brunelleschi. Le terrazze sono un perfetto equilibrio tra architettura e natura. Il marchese Giannozzo Pucci, è riuscito  ha creare un luogo magico, le terrazze ospitano gli orti biologici, un’oasi di serenità e armonia che riporta alle antiche tradizioni storiche e culturali con grande attenzione al risparmio energetico e allo sviluppo del biologico. La terra vulcanica leggera mista a humus è stata portata sui tetti per farvi crescere l’origano selvatico e le zucchine, il timo e il ramerino, l’iris fiorentino e il garofanino selvatico, il radicchio e le bietole, gli alberi da frutto ed altre piante e fiori.