Ciao a tutti oggi proseguiamo alla scoperta di un altro borgo medioevale: il borgo di Rivalta. Questo luogo si trova a pochi chilometri da Piacenza vicino al fiume Trebbia. Come tutti i borghi del tempo si sviluppavano attorno ad un castello. Questo maniero risale probabilmente all’epoca romana, sorto lungo la strada militare della Valle del Trebbia. Il castello è stato costruito in un luogo strategico perché situato sulla via che portava a Genova attraverso l’Appennino. Attorno al XII secolo l’insediamento apparteneva alla famiglia Malaspina. Nel XIII secolo passò alla famiglia dei Ripalta e nel secolo successivo a Obizzo Landi di Cerreto. La famiglia dei Landi sono rimasti proprietari del borgo e del castello di Rivalta fino ai giorni nostri. I vari componenti della famiglia apportarono lustro al luogo come ad esempio Corrado Landi, grande imprenditore a portato allo sviluppo del borgo attraverso traffici mercantili.  Altri componenti hanno rafforzato la difesa della sontuosa residenza dai numerosi assedi nel corso dei secoli. Passeggiando verso il borgo incontriamo l’oratorio della madonna del ponte, esso è posto difronte al castello. Questo particolare è dovuto al fatto che sia stato ricavato da una torre medioevale a pianta esagonale che faceva parte del ponte levatoio. Da qui deriva il nome dell’oratorio. Entrando nel borgo alle mura vediamo una piccola torre semicircolare ed un arco in stile gotico. Si affianca una torre quadrata chiamata “dongione” alta trentasei metri che veniva usata come punto di avvistamento. Sulla facciata possiamo ancora vedere i colpi dell’artiglieria ricevuti durante i numerosi assedi nel corsi del tempo. Oltrepassato l’arco vediamo la chiesa di San Martino costruita nel quattrocento. A pochi passi troviamo le mura del castello con le sue antiche merlature . Durante il Rinascimento il castello era sia residenza nobile che fortezza difensiva. Sulla facciata del castello appare un motto “Svevo sangue Laeta” che tradotto vuol dire allietato al sangue Svevo, che riporta al periodo in cui la famiglia Landi era imparentata con la famiglia imperiale Sveva. Dalla torre si può vedere il fiume Trebbia che scorre lungo la pianura grazie al colore azzurro delle sue acque è stato definito Mare dei Piacentini. Da questo incantevole panorama sembra impossibile che nel passato il castello abbia subito innumerevoli assedi.