La rocca Albornoziana sorge imponente sopra il borgo di Narni circonata da una verde vegetazione. Questa fortificazione fu costruita dal Papato dopo che fu riconquistato lo Stato della Chiesa. La sua posizione strategica mostra la volontà di controllare un vasto territorio attraversato dalle vie di comunicazione fra Terni Perugia e Amelia. La rocca fu fatta costruire intorno al 1376 dal cardinale Egidio De Albornoz un una posizione assai favorevole per difendersi dai vari attacchi militari. La struttura è composta da una pianta quadrangolare con spigoli fortificati da quattro torri, circondata da un fossato e da una seconda cinta di mura. Le torri e le mura racchiudono un cortile al quale si accede attraverso due eleganti portoni. La corte è quadrata e all’interno si trovano due edifici con scale che consentivano l’accesso al primo piano dove risiedevano i signori del tempo. Le torri sono identificate nel maschio con un altezza di quattro piani più il seminterrato. La rocca fu costruita sui resti di un insediamento militare di Federico Barbarossa. Nel 1371 la famiglia Nevico , primo castellano, ne prese possesso. Al progetto lavorarono diversi architetti fra cui Ugolino I di Montemarte e Matteo Gattapone, che lavorò a diverse costruzioni volute dal cardinale Albornoz. Tra il 1437 e il 1449 fu dimora di condottieri cardinali e papi.

La Rocca di Albornoz subì molti assedi tra cui quello nel 1527 dei Lanzichenecchi che, tornati vittoriosi da Roma, cercarono di conquistare Narni. Dopo una prima vittoria da parte dei Narnesi, i Lanzichenecchi ebbero la meglio, entrarono nella città e la distrussero. Gli assalti continuarono fino al 1798 quando fu proclamata la Repubblica Romana e la fuga di Pio VI, un esercito di francesi guidato dal generale Berthier spogliò la rocca delle armi per poterne ricavare dei cannoni. Nel 1860 viene conquistata dal generale Luigi Masi della brigata Umbria e ceduta al Regno d’Italia. Nel 1800 fu sede carceraria.  Nel 1906 fu acquistata per una somma irrisoria dal principe russo Mestschezsy. Nel 1972 divenne di proprietà di una famiglia romana mentre oggi è patrimonio culturale di proprietà del Comune di Narni e della Provincia di Terni. Fra le figure più importanti che sono state ospitate alla Rocca di Albornoz ricordiamo il cardinale Duranti Durante, l’arcivescovo e astronomo Alessandro Piccolomini e il conte Francesco Cenci, che soggiornò qui come carcerato. Per arrivare alla roccaforte si può accendere a piedi attraverso la caratteristica via del monte. La fortezza ancora oggi rappresenta una finestra sul medioevo narnese.