Ciao a tutti

Oggi vorrei portavi alla scoperta un particolare convoglio ferroviario il treno-ospedale “cento porte”.

Questo particolare treno l’ho scoperto attraverso una visita del FAI. Volevo condividere con voi sua storia. Nei tempi passati i feriti del varie battaglie venivano prelevati con dei carri e trasportati nelle chiese vicine per le prime cure ma questo come vi potete immaginare era abbastanza pericoloso. La Sanità Militare nel corso degli anni studio vari metodi per poter utilizzare il treno per il trasporto dei feriti ritenendolo più sicuro.

Nel 1910 la Croce Rossa Italiana utilizzò delle carrozze a carrelli con cassa di legno e telaio metallico muniti una porta per ogni sedile, appunto chiamate cento porte. All’inizio i treni erano sei per poi passare a venticinque. Queste carrozze si rivelarono molto utili per il servizio che dovevano svolgere, infatti bastava togliere i sedili e sostituirli con due file di barelle poste su tre file. Le barelle erano costruite in modo che gli scossoni del treno fossero attutiti in modo da non provocare ulteriori danni ai feriti.

Il convoglio era solitamente composto da 15 carrozze. Il medico decideva dove alloggiare i malati in base alla loro gravità , infatti i feriti più gravi erano sistemati vicino alla sala operatoria in modo da intervenire prontamente.

La cartella clinica era sostituita da un cartellino fissato alla barella in cui venivano annotare le condizioni del paziente.Il personale sul treno era cosi composto: un medico capo, due assistenti medici, un farmacista, due contabili, quattro infermiere volontarie, un sacerdote, dieci sorveglianti, un cuoco, ventiquattro infermieri, quattro attendenti e quattro addetti alla cucina. Ci sono alcune particolarità di questi treni che a noi ci sembreranno strani come ad esempio: il riscaldamento del convoglio che avveniva attraverso una condotta della locomotiva a vapore con scandaglie poste sotto i sedili per poi passare nel 1947 al riscaldamento elettrico. Anche  l’illuminazione era  era particolare perché aveva tre lampade ad incandescenza poste al centro del corridoio due a luce bianca ed una a luce blu per la notte. Questi sistemi, che per noi sono scontati, erano all’avanguardia per quel tempo. Il colore dei primi tiene era verde con le cornici dei finestrini di colore nero e sul tetto era mostra una croce rossa in campo bianco per far riconoscere questi particolari treni.

Un altra curiosità erano le porte dei vagoni che erano circa 10 per lato e si aprivano tutte dalla stesso verso. La terza porta era dotata di un battente che era bloccato, questo consentiva di raddoppiare l’apertura della porta stessa visto che il convoglio era stato concepito per uso di treno ospedale militare e soprattutto come accesso delle barelle al suo interno.

Durante la seconda guerra mondiale i treni ospedale furono ammodernati nelle strutture interne e nelle attrezzature sanitarie. In questo conflitto il treno ospedale fu molto utile per il trasporto dei feriti nella ritirata italiana nella campagna di Russia.

Verso la fine degli anni ottanta iniziò la dismissione dei convogli. Attualmente gli ultimi tre vagoni rimasti sono diventati un museo e si trovano nella caserma della Croce Rossa Italiana  a Marina di Massa.

Un ultima chicca su questo convoglio. Qui é stato girato alcune sene del film “il paziente inglese”. Questo film ha vinto ben otto premi oscar fra cui il premio per la regia e per il miglior film.

Se vuoi saper altre informazioni e curiosità segui venerdì il podcast su: una foto mille parole.