Fino alla fine degli anni sessanta questa villa era in piena attività e svolgeva principalmente il ruolo di fattoria, alla quale gli abitanti del luogo erano particolarmente legati. Qui, infatti, transitavano moltissimi carri e bestiame di vario genere.

Alla morte dell’ultimo proprietario la villa cessò la sua attività e l’intero immobile fu venduto. Per impedirne il decadimento venne affidata ad un uomo di fiducia della famiglia. Negli anni ottanta fu nuovamente venduta e i nuovi proprietari iniziarono alcuni lavori di restauro anche se solo dal punto di vista estetico. Al suo interno possiamo trovare ancora una sala stuccata, con affreschi sul soffitto e la “stanza dello scrittoio”, dove il fattore riceveva i contadini e faceva da intermediario con il proprietario terriero. 

Della villa è rimasta esclusivamente la struttura, mentre parte del soffitto è crollato; le finestre sono mancanti, alcune porte sono murate; le stanze spoglie, con scale malridotte.